Riqualificazione facciata dell’edificio dell’Azienda Servizi Municipalizzati
Committente: IREN Smart Solutions
Anni: 2018 – 2019 (Realizzato)
Servizi svolti: Façade Engineering (Analisi termiche, Analisi energetiche, Analisi illuminotecniche, Progettazione esecutiva facciata), Energetica, Direzione Lavori
Importo opere: Euro 0,4 mln di opere
Importo opere: superficie facciata 850 mq
La sede della ASM di Vercelli è un complesso che accoglie le numerose funzioni di un’azienda che eroga servizi pubblici attraverso la gestione delle molte sue reti.
Il progetto viene sviluppato da Ai Engineering si concentra sull’esterno dell’edificio, andando ad aggiornare un fronte su strada variegato e composito, minimamente modificato rispetto alla realizzazione del progetto elaborato alla fine degli anni sessanta.
La richiesta di una committenza interessata al miglioramento del comfort interno e al contenimento dei consumi ma anche allo svecchiamento dell’immagine architettonica guarda sia all’efficientamento energetico che alla definizione di una nuova unitarietà per l’affaccio su strada di un complesso che si è composto per successive addizioni. Il progetto risponde alle richieste intervenendo sia all’interno che all’esterno, dove realizza un restyling globale dell’affaccio su strada diurno e notturno, per dare riconoscibilità al complesso durante tutta la giornata.
Identitaria ed energeticamente efficiente: l’architettura della nuova facciata
Il progetto interviene su corso Palestro, dove si affaccia il principale prospetto della Palazzina Centrale, e lungo corso Matteotti, dove invece giacciono un suo piccolo fronte secondario frutto dell’ampliamento del 1966, e la facciata cieca di una serie di basse autorimesse chiuse da tetti a volta affiancati che si riflettevano sulla strada con i loro archi.
La necessità di migliorare le prestazioni energetiche, invernali ed estive, ha portato alla progettazione e al dimensionamento di un sistema di isolamento a cappotto celato sotto una nuova facciata ventilata giustapposta all’esistente. La scelta finale, alternativa ad altre strategie, è stata determinata dalle migliori garanzie di diminuzione del valore di trasmittanza centrale della parete, parametro essenziale per raggiungere l’obiettivo primario dell’intervento, e mitigazione dei ponti termici.
La stratigrafia finale della nuova parete imposta un pacchetto che, giustapposto a una facciata esistente rivestita ma preservata, prevede tre strati distinti. Il primo è un isolante termico, continuo e aderente all’esistente, costituito da pannelli in schiuma polyiso rigida espansa senza l’impiego di CFC o HCFC, rivestita da un velo vetro addizionato con grafite espandibile e da un velo di vetro minerale saturato. Secondo e terzo strato sono un’intercapedine di aria ventilata chiusa da una nuova facciata sorretta da una sottostruttura ancorata all’esistente.
La scelta del materiale e della finitura esterni sono stati un importante elemento chiave nella definizione dell’architettura rinnovata. Imprescindibile è anche stato il raggiungimento di prefissati obiettivi prestazionali, tecnologici e ambientali, tra cui la non secondaria ecologicità dei materiali.
La scelta è caduta su un’unica tipologia di lastre in grande formato a base cementizia con fibra di cellulosa e materiali minerali colorate in massa. L’utilizzo della stessa tipologia di elemento ripetuta e affiancata in pannelli di due misure differenti non ha significato la rinuncia tout court alla varietà grazie alla cura estrema del dettaglio. Mentre i pannelli disegnano in facciata una griglia regolare e modulare, i fronti, tutti piani, sono ulteriormente animati dall’inserimento ritmico di parti in sfondato evidenziate anche da una diversa matericità. Qui la finitura superficiale dei pannelli da liscia diventa più grezza, rigata.
La posa del sistema isolante ha permesso di abbattere le dispersioni della parete di oltre un quarto. Anche i risparmi attesi sono consistenti: le dispersioni termiche si abbassano di circa il 70% che a loro volta consentono di diminuire la richiesta energetica del 26%, pari a oltre 57.400 kWh all’anno. Il migliore isolamento influisce positivamente anche sul carbon footprint di tutto il complesso edilizio perché consente di abbattere le emissioni di CO2 nell’atmosfera di quasi 5 tonnellate ogni anno.
Il progetto dell’illuminazione esterna
Cardine del restyling è stato lo studio dell’illuminazione attraverso il quale la luce, di notte, diventa il principale carattere identificante del concept architettonico. Il progetto coniuga un’efficace e indispensabile resa estetica con le esigenze di contenimento dei consumi energetici, scegliendo di utilizzare i LED posati all’interno di un sistema di illuminazione a wall washer che distribuisce 110 metri lineari di stripLED.
Strisce di luci LED sono così integrate in corrispondenza di tutti gli sfondati e delle porzioni di facciata in bassorilievo, sottolineati dalla posa di lastre rigate, inserite in corrispondenza di punti di connessione degli elementi e ben nascoste.
Le caratteristiche geometriche della nuova facciata hanno suggerito l’utilizzo di due distinte tipologie di corpi illuminanti, che sottolineano in modo diverso le differenti parti dei fronti soprattutto attraverso le loro potenze luminose. La temperatura di colore della luce corrisponde per entrambi a 3.000 gradi Kelvin, che genera sfumature calde tendenti a tonalità gialle. In tutti i sottofinestra e nei fori finestra sono stati scelti elementi con flusso luminoso di 1.321 lumen, mentre negli sfondati a tutt’altezza e nei punti di ingresso si raggiungono i 2.835 lumen.
Photography by Fabio Oggero