È stato recentemente presentato ad “Ecomondo 2023”, la fiera per la transizione ecologica che si è svolta a Rimini, l’impianto di dissalazione di Taranto.
Il dissalatore del fiume Tara produrrà a regime fino circa 60.000 metri cubi al giorno di acqua potabile. L’acqua prodotta dal dissalatore sarà inviata, attraverso una condotta interrata della lunghezza di circa 14 chilometri a un serbatoio di 200.000 metri cubi nella città di Taranto, collegato alla rete di AQP estesa in tutta la Puglia. L’impianto verrà realizzato entro due anni e una volta in esercizio sarà il più grande d’Italia.
Il gruppo di progettisti, guidato da Ai Engineering S.r.l. insieme al Consorzio Uning e Suez Italy, aggiudicatari nel maggio scorso dell’appalto integrato, sta sviluppando l’intera progettazione con la metodologia BIM (Building Information Modeling).
Dal punto di vista tecnico, il dissalatore di Taranto si basa sulla tecnologia delle osmosi inversa, processo attraverso il quale l’acqua salmastra viene prelevata e incanalata verso una serie di membrane filtranti che trattengono sali e impurità.