Museo della montagna, Museo delle alpi
e Museo delle fortificazioni
Bene architettonico tutelato | XI secolo
Committente: Finbard S.p.A.
Anni: 2005 – 2011 (Realizzato)
Servizi svolti: Progetto definitivo ed esecutivo opere di consolidamento ed impiantistiche inerenti la realizzazione degli allestimenti museali, Direzione operativa opere di consolidamento ed impiantistiche inerenti la realizzazione dei musei, Coordinamento per la Sicurezza in fase di Progettazione delle opere
Importo opere: Euro 17,6 mln di opere
Progetto architettonico: Dedalo
Il forte di Bard, da invalicabile fortezza posta a difesa e sbarramento della Valle d’Aosta diviene porta di accesso alla cultura e alle tradizioni delle Alpi, con un centro museale all’avanguardia nel panorama internazionale dedicato alla montagna.
Il Forte è costituito da diversi corpi di fabbrica: dall’Opera Ferdinando destinato a Museo delle Frontiere (1050 mq), all’Opera Mortai e Polveriera quale spazio didattica e di ristoro, Opera Vittorio destinato a Museo del Forte (400 mq) sino all’Opera Carlo Alberto dove trova sede il Museo delle Alpi (1500 mq) e di Gola con spazi destinati a conferenze.
Le Opere costituiscono ad un tempo delle unità a sé stanti e sono parti di un complesso unitario, collegate tra loro dalla strada interna; ognuna delle aree è completata da spazi di accoglienza, di circolazione, di servizio oltre ai servizi igienici.
Sono proprio i numeri a rendere la grandezza e l’imponenza di questo baluardo della cultura: 14.467 mq di superficie, 106 metri di dislivello percorribili con ascensori in cristallo a sbalzo e panoramici, 3600 metri quadrati di aree espositive, 2036 metri quadrati di cortili interni, 9000 mq di tetti, 283 locali, per un lavoro di recupero che ha visto in questi anni impegnati oltre 100 progettisti e consulenti oltre a 500 maestranze che hanno rimosso 153.737 mq di terreno.
Le linee guida degli interventi di restauro hanno voluto salvaguardare la struttura esistente nel rispetto dei criteri costruttivi generali, anche se la funzionalità dell’opera e la possibilità di fruizione da parte di tutti gli utenti, anche quelli diversamente abili, hanno portato a scelte di intervento che hanno comportato l’utilizzo di tecnologie più avanzate a favore della nuova destinazione d’uso.
Un restauro rispettoso dell’originario complesso fortilizio, teso ad evidenziare l’austerità esteriore del monumento, a mantenere le cromie originarie, a restituire la simmetria tra murature, le aperture e l’equilibrio tra i volumi, facilitando la lettura delle funzioni dei diversi corpi edilizi.
Dal punto di vista impiantistico l’inserimento dei sofisticati impianti al servizio dei musei, che si impone come intervento inevitabile viene concentrato in un massetto tecnologico (con pannelli radianti e canaline per correnti deboli e forti) e in travi tecnologiche a soffitto (strutture metalliche dotate di luci, telecamere, diffusori sonori, rilevatori di fumo, sensori antintrusione). Pavimento e trave sono dichiaratamente inseriti quali elementi tecnologici nuovi a servizio degli impianti; essi sono staccati dai muri per mezzo di zoccolini in acciaio conformati a scuretto. I locali sono stati preservati il più possibile, evitando qualsiasi tipo di traccia per il passaggio e il fissaggio degli impianti nelle murature e assicurando la possibilità di rimuovere totalmente gli impianti ripristinando completamente l’ante operam. Nel pavimento è stata inclusa tutta la parte di connessione tecnologica sia elettrotecnica che termofluidica. Nel sottofondo dei pavimenti sono compresi i pannelli radianti per la climatizzazione, i corpi illuminanti per l’illuminazione di base dei locali e le vie cavi, configurate in modo da poter servire modularmente, sia come correnti deboli che correnti forti, dei punti predisposti e adatti a qualsiasi tipo di allestimento museale. L’illuminazione è stata ideata e realizzata con luci puntuali d’accento nell’ambiente e, all’interno delle vetrine del museo contenenti oggetti storici, con fibre ottiche. Gli ambienti sono climatizzati con un sistema ad aria primaria e pannelli radianti a pavimento in grado sia di riscaldare che di raffrescare (nelle sale conferenze sono stati impiegati sistemi a tutt’aria). L’immissione e l’estrazione dell’aria è stata localizzata nel minor numero di punti possibili contrapposti per consentire il passaggio su più locali in serie e minimizzare i passaggi delle canalizzazioni nelle murature esistenti. I pannelli radianti integrati nel pavimento, consentono di migliorare il comfort ambientale attivando un valido scambio per irraggiamento che riequilibra e mitiga lo scambio per sola convezione. Si evitano inoltre rumori e fastidiose correnti d’aria come nel caso dell’impiego di ventilconvettori.
Per migliorare l’efficienza dell’intero sistema è stato concepito un sistema di cablaggio strutturato primariamente dedicato alla trasmissione di fonia e dati ma anche in grado, date le caratteristiche tecnologiche del complesso, di possibile utilizzo pe tutte le ulteriori funzioni (allarmi, monitoraggi, ecc.) necessari alla vita ed alla sicurezza delle varie zone. Il Sistema di Building Automation consente il controllo, la supervisione, il comando integrato e la programmazione di tutti gli impianti tecnologici, compresi gli impianti di sicurezza rendendo possibile una gestione globale e ottimizzata dell’intero complesso.